Martedì 18 Febbraio : San Giovanni della Croce
Prendo un altro esempio…: se ad un cieco nato, che non ha mai visto alcun colore, si volesse descrivere il bianco o il giallo, per quanto si insista, egli non se ne potrà mai fare un’idea, perché non ha mai visto quei colori …; gliene rimarrà solo il nome, che ha potuto sentire con l’udito… Lo stesso è della fede per l’anima: ci propone cose che non abbiamo mai visto né compreso…; non abbiamo al riguardo loro alcuna conoscenza naturale… Noi lo apprendiamo solo per sentito dire, credendo ciò che la fede c’insegna, … mettendo da parte la nostra luce naturale. Difatti san Paolo afferma: “La fede dipende dunque dalla predicazione” (Rm 10,17). Quasi a voler dire che la fede non è una scienza che si ottiene tramite i sensi, ma è solo assenso dell’anima a ciò che essa percepisce attraverso l’udito… E’ evidente dunque che la fede è per l’anima una notte profonda, ma è per la sua stessa oscurità che la rischiara e più l’avvolge di tenebre, più la illumina coi suoi raggi. Infatti è accecando che illumina. Per questo Isaia dice: “Se non crederete, non comprenderete” (Is 7,9).