Martedì 20 Febbraio : Evagrio Pontico
La preghiera è un frutto della gioia e dell’azione di grazie.
La preghiera è esclusione della tristezza e dello scoraggiamento. (…)
Se desideri pregare come occorre, non contristare nessuno, altrimenti corri invano.
E’ detto: Lascia la tua offerta davanti all’altare e va’ a riconciliarti con tuo fratello (cfr. Mt 5, 23-24), e poi pregherai tranquillamente. Poiché il rancore acceca la ragione di chi prega e ne oscura le preghiere.
Chi accumula dentro pene e rancori assomiglia a gente che prende l’acqua e la versa in una botte bucata. (…)
Se vuoi pregare ‘nello spirito’, non odiare nessuno e non avrai nuvole che oscurano la vista nella preghiera. (…)
L’attenzione prima di pregare giungerà alla preghiera, poiché, se c’è qualcosa che segue alla preghiera, è l’attenzione; occorre dunque applicarvisi.
Come la vista è il migliore dei sensi, così la preghiera è la più divina di tutte le virtù. (…)
Quando avrai raggiunto nella preghiera il massimo di ogni altra gioia, allora veramente avrai trovato la preghiera.