Martedì 20 Giugno : San Giovanni Cassiano

Chiunque è giunto, con la carità, all’immagine e somiglianza divina, da lì in poi si impegna nel bene a causa del piacere che vi trova. E abbraccia con eguale amore la pazienza e la dolcezza. Le mancanze dei peccatori non irritano più la sua rabbia; piuttosto implora per loro il perdono, per la maggior pietà e compassione che sente per le loro infermità.

Non ricorda di aver provato la tentazione di passioni simili, fino al giorno in cui piacque alla misericordia del Signore preservarlo da esse? Non sono stati i suoi sforzi a salvarlo dall’insolenza della carne, ma la protezione di Dio. Da allora capisce che non c’è da avere rabbia per quelli che sbagliano, ma commiserazione; e nell’assoluta tranquillità del cuore canta a Dio questo versetto: “Hai spezzato le mie catene. A te offrirò sacrifici di lode” (Sal 116,16-17); e ancora: “Se il Signore non fosse stato il mio aiuto, in breve avrei abitato l’inferno” (Sal 94,17 LXX).

Poi, questa umiltà di spirito lo rende capace di compiere il precetto evangelico della perfezione: “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori” (Mt 5,44). Così facendo meriteremo la ricompensa di cui si parla subito dopo, non solo di portare l’immagine e la somiglianza divina, ma ancora di ricevere il titolo di figli: “perché – è scritto – siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Mt 5,45).