Martedì 28 Settembre : San Bonaventura
Se poi vuoi sapere come avvenga tutto ciò, interroga la grazia, non la scienza (…), l’oscurità non la chiarezza, non ciò che brilla ma il fuoco che infiamma tutto l’essere e lo inabissa in Dio con la sua soavissima unzione e con gli affetti più ardenti. Ora questo fuoco è Dio e questa fornace si trova nella santa Gerusalemme (Is 31,9); ed è Cristo che li accende col calore della sua ardentissima passione. (…) Chi ama tale morte, può vedere Dio, perché rimane pur vero che: «Nessun uomo può vedermi e restar vivo» (Es 33,20).
Moriamo dunque ed entriamo in questa oscurità; facciamo tacere problemi, concupiscenze e fantasie. Passiamo con Cristo crocifisso, «da questo mondo al Padre» (Gv 13,1), perché, dopo averlo visto, possiamo dire con Filippo «questo ci basta» (Gv 14,8); ascoltiamo con Paolo: «Ti basta la mia grazia» (2Cor 12,9); rallegriamoci con Davide, dicendo: «Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre» (Sal 72,26).