Martedì 6 Luglio : San John Henry Newman
Se si fossero nutriti del pane della vita (Gv 6,35) e avessero gustato il favo di miele, i loro occhi si sarebbero schiariti come quelli di Gionata (1Sam 14,27) ed avrebbero riconosciuto il Salvatore degli uomini. Ma, non avendo compreso queste cose invisibili, devono ancora cercare e sono alla mercé di rumori lontani. (…)
Triste spettacolo: il popolo di Cristo erra sui colli « come pecore senza pastore ». Invece di cercarlo nei luoghi che egli ha sempre frequentato e nella dimora che egli ha stabilita, si affaccenda con espedienti umani, segue guide straniere e si lascia affascinare da opinioni nuove, diventa il burattino del caso e dell’umore del momento e la vittima della propria volontà. È pieno di ansietà, di perplessità, di gelosia e di allarme, « sballottato dalle onde e portato qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell’errore » (Ef 4,14). Tutto ciò perché non cercano questo « unico Corpo, questo unico Spirito, questa unica Speranza della loro vocazione, questo unico Signore, questa unica fede, questo unico battesimo, questo unico Dio Padre di tutti » (Ef 4, 5-6) per poter trovarvi « ristoro per le loro anime » (Mt 11,29).