Mercoledì 12 Marzo : Afraate
Infatti, amico mio, quando uno digiuna, l’astinenza migliore è sempre quella dalla malvagità, che è migliore dell’astinenza da pane e da acqua, migliore del «piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto» come dice il Profeta Isaia (58,5). Infatti quando l’uomo si astiene da pane, da acqua o da qualsiasi cibo, quando si copre di sacco e di cenere e si mortifica, è certo amato, bello agli occhi di Dio, e gradito. Ma Dio gradisce di più: «sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo» (v. 6). Per tale uomo allora «la sua luce sorgerà come l’aurora e davanti a lui camminerà la sua giustizia. Sarà come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono» (vs 8-11). Non assomiglia agli ipocriti che «assumono aria malinconica e si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano» (Mt 6,16).