Mercoledì 17 Febbraio 2021 : Commento San Leone Magno
Tali misteri esigerebbero uno sforzo spirituale continuo, in modo tale che rimanessimo sempre, sotto lo sguardo di Dio, così come dovremmo essere trovati nella festa di Pasqua. Ma questa virtù si trova soltanto in pochi uomini; per noi, in mezzo alle attività di questa vita, a causa della debolezza della carne, lo zelo si indebolisce. (…) Per rendere la purezza alle nostre anime, il Signore ha preparato il rimedio di un allenamento di quaranta giorni, nei quali le colpe commesse durante gli altri tempi possano essere riscattate dalle opere buone, e consumate dai santi digiuni. Prendiamoci cura, quindi, di obbedire al comandamento dell’Apostolo: « Purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello Spirito » (2 Cor 7, 1). (…)
Tuttavia, il nostro modo di vivere si accordi con la nostra astinenza. L’essenziale del digiuno non è la sola astensione dal cibo; non c’è nessun profitto nel sottrarre il cibo al corpo se il cuore non si distoglie dall’ingiustizia, se la lingua non si astiene dalla calunnia. (…) Questo è il tempo della mitezza, della pazienza, della pace. (…) Ora, che l’anima forte si abitui a perdonare le ingiustizie, a non contare gli affronti, a dimenticare le ingiurie. (…) Tuttavia, non sia triste il riserbo dello spirito; sia santo. Non si senta il mormorio dei gemiti; non manca infatti vera gioia santa.