Mercoledì 2 Settembre 2020 : Commento Venerabile Madeleine Delbrêl
non è che siamo soli,
è che voi siete là,
poiché di fronte a voi tutto diventa morte
o tutto diventa voi. (…)
Siamo abbastanza bambini per pensare che tutta questa gente
è abbastanza grande,
abbastanza importante,
abbastanza viva
per coprire l’orizzone quando guardiamo verso voi.
Essere solo,
non è aver superato gli uomini, o averli lasciati;
essere solo, è sapere che siete grande, o mio Dio,
che solo voi siete grande,
e non c’è molta differenza fra l’infinità dei granelli di sabbia e l’infinità delle vite umane.
La differenza, non turba la solitudine,
poiché ciò che rende le vite umane più visibili
agli occhi dell’anima, più presenti,
è la comunicazione che hanno di voi,
la loro prodigiosa somiglianza
al solo che è.
E’ come una frangia di voi e questa frangia
non ferisce la solitudine. (…)
Non rimproveriamo al mondo,
non rimproveriamo alla vita
di velare per noi il volto di Dio.
Questo volto, troviamolo, è quello che velerà, assorbirà ogni cosa. (…)
Che importa il nostro posto nel mondo,
che importa se è popolato o spopolato,
dovunque siamo “Dio con noi”,
dovunque siamo degli Emmanuele.