Mercoledì 21 Giugno : San Giovanni Maria Vianney
Pratichiamo un digiuno gradito a Dio tutte le volte che ci priviamo di qualcosa che ci farebbe piacere fare, perché il digiuno non consiste nel privarsi di bere e mangiare; ma di ciò che ci piace di più; alcuni possono mortificarsi nel modo di acconciarsi, altri nel visitare gli amici che prediligono; altri nelle parole e discorsi; fa un gran digiuno, molto gradito a Dio, chi combatte il suo amor proprio, il suo orgoglio, la ripugnanza a fare ciò che non ama, o chi sta con persone che contrariano il suo carattere, il suo modo di agire. (…) Si, fratelli miei, se volessimo, troveremmo come praticare il digiuno non solo ogni giorno, ma in ogni momento della giornata.
Ma, ditemi, c’è un digiuno più gradito a Dio di fare e soffrire con pazienza certe cose che spesso vi dispiacciono tanto? Senza parlare di malattie, infermità e tante altre afflizioni che sono inseparabili dalla nostra miserabile vita, quante volte abbiamo l’occasione di mortificarci soffrendo ciò che ci dà fastidio e ci ripugna? (…) Ebbene! Fratelli miei, se soffriamo tutto ciò per il buon Dio, e unicamente per piacergli, è quello il digiuno più gradito a Dio e più meritevole.