Mercoledì 26 Aprile : San Giovanni Cassiano
Sulla continua unità di volontà che regnava fra il Padre e lui, il santo re Davide gli fece dire nel salmo 40 (v. 9): “Che io faccia il tuo volere. Mio Dio, questo io desidero”. Leggiamo, vero, riguardo al Padre: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3,16) Ma troviamo riguardo al Figlio questa parola: “Ha dato se stesso per i nostri peccati” (Gal 1,4). E’ detto del Padre: “Non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi” (Rm 8,32). Ma è detto del Figlio: “Si è offerto perché l’ha voluto” (Is 53,7 Vulg.).
L’unione di volontà fra il Padre e il Figlio è così espressa dovunque, fino al mistero della Risurrezione, dove vediamo che entrambi ebbero una sola medesima operazione. Il Padre che, secondo il beato apostolo, ha risuscitato il corpo del Figlio: “… per mezzo di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti” (Gal 1,1). Ma il Figlio afferma anche che rialzerà il tempio del suo corpo: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere” (Gv 2,19).
Istruiti dall’esempio del Signore dobbiamo concludere tutte le nostre preghiere con un voto simile al suo, e aggiungere a tutte le nostre richieste questa parola: “Però non come voglio io, ma come vuoi tu!” (Mt 26,39)