Mercoledì 26 Giugno : San Cirillo di Gerusalemme

Il vizio scimmiotta la virtù e la zizzania si fa spacciare per grano: l’apparenza è simile, ma il gusto non imbroglia i conoscitori. Anche il diavolo si veste da angelo di luce, non per tornare quello che fu (poiché si è reso duro il cuore come un’incudine e la sua precedente determinazione è irrevocabile), ma per circondare con le tenebre della cecità e con la pestilenza dell’incredulità coloro che hanno una vita simile a quella degli angeli. Molti sono i lupi che si aggirano sotto sembianze di pecore. Delle pecore hanno preso solo la pelle, non le unghie né i denti, ma rivestiti del vello di animale domestico ed usando l’apparenza per ingannare gente senza malizia, lasciano uscire dai denti il virus mortale dell’empietà.

Abbiamo quindi bisogno della grazia divina, di una saggia perspicacia e di occhi ben aperti, per non cadere vittime dell’ignoranza, mangiando zizzania al posto del grano; ed anche per non prendere il lupo per pecora e diventare così sua preda; per non immaginare il diavolo distruttore come un angelo benevolo e farci divorare. Poiché “Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare” (1 p 5,8), come dice la Scrittura. Ecco perché la Chiesa ci mette in guardia, ecco il perché dei presenti insegnamenti, il perché delle nostre lezioni.