Mercoledì 30 Marzo : Odi di Salomone
Fui inutile per i miei conoscenti,
ché nascondermi dovetti a coloro che non mi possedevano.
Io però sarò con quelli che mi amano.
Tutti i miei persecutori son morti
e mi cercarono quelli che su me ponevano la loro speranza perché sono vivo.
Sono risorto, sono con loro
e parlerò per loro bocca.
Essi invero sprezzarono chi li perseguitava
ed io ho posto su loro il giogo del mio amore.
Come il braccio dello sposo sulla sposa (cfr Ct 2,6),
così è il mio giogo su chi mi conosce.
Come il talamo è steso (a mo’ di tenda) in casa degli sposi,
così è il mio amore su chi mi è fedele.
Benché lo sembrassi, non fui rigettato
né perii; eppure lo pensarono a mio riguardo!
L’ade mi vide e fu vinta;
la morte mi lasciò partire e con me molti.
Aceto e fiele fui per essa
e scesi con essa giù per quanto essa era profonda.
Piedi e capo essa lasciò cadere,
ché il mio volto non fu capace di sopportare.
Tra i suoi morti ho formato un’assemblea di vivi (1 Pt 3,19; 4,6);
ho parlato con loro con labbra vive,
perché la mia parola non fosse vana.
I morti corsero verso di me;
gridarono, dicendo: «Pietà di noi, Figlio di Dio!
Trattaci conforme alla tua grazia
e facci uscire dalle catene dell’oscurità.
Aprici la porta,
affinché usciamo verso te.
Scorgiamo difatti che la nostra morte non ti tocca.
Fa’ che anche noi siamo liberati,
poiché nostro Salvatore tu sei!».
Sentii la loro voce
e mi presi a cuore la loro fede.
Sul loro capo posi il mio nome (Ap 14,1),
poiché sono liberi figli miei e a me appartengono.