Mercoledì 5 Ottobre : San Giovanni Damasceno
« Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare » (Lc 9,18). La preghiera trova la sua sorgente nel silenzio e la pace interiore; è qui che si manifesta la gloria di Dio (cfr. Lc 9,29). Perché, quando chiuderemo gli occhi e le orecchie, ci troveremo, dentro di noi, in presenza di Dio, quando liberati dall’agitazione del mondo esterno saremo nell’intimo di noi stessi, vedremo, allora, chiaramente nelle nostre anime, il Regno dei Cieli. Perché il regno dei cieli o, se si preferisce, il Regno di Dio, è in mezzo a noi: è nostro Signore Gesù Cristo che lo ha detto (Lc 17,21).
Tuttavia, i credenti e il Signore pregano in un modo diverso. I servi, in effetti, si avvicinano al Signore, nella loro preghiera, con una paura mescolata di desiderio, e la preghiera diventa, per essi, viaggio verso Dio e verso l’unione con Lui, mentre li nutre della sua sostanza e li fortifica. Ma Cristo, la cui anima è unita al Verbo di Dio, come pregherà? Come si presenterà, il Maestro, in un atteggiamento di richiesta? Se lo fa, non è forse dopo aver preso la nostra natura, insegnandoci e mostrandoci la strada che, attraverso la preghiera, ci fa salire verso Dio? Non vuole insegnarci che la preghiera racchiude in sé la gloria di Dio?