Mercoledì 8 Febbraio : San Giovanni Cassiano

In verità, è tutt’altra cosa avere in odio la sozzura dei vizi e della carne, perché si gusta il bene già presente, che frenare i desideri illeciti in vista della ricompensa futura; temere un peccato presente, più che temere i tormenti futuri. E’ perfezione molto più grande non voler allontanarsi dal bene per amore del bene stesso, che non consentire al male per paura di soffrire altro male.

Nel primo caso, il bene è volontario; nel secondo, appare forzato e strappato con grande lotta a un rifiuto per paura del supplizio o per desiderio della ricompensa. Altrettanto, chi non rinuncia alle seduzioni del vizio che per timore, vi ritornerà appena sarà svanito il timore che lo ostacolava verso l’oggetto dei suoi amori. Per lui, alcuna stabilità nel bene. Nemmeno alcun riposo dal punto di vista della tentazione, perché non ha la pace solida e costante che dà la castità. Dove regna il tumulto della guerra, è impossibile scappare al rischio di essere ferito. (…)

Chi invece ha superato gli assalti del vizio e gioisce ormai della sicurezza della pace, interamente trasformato nell’amore della virtù per se stessa, dimorerà costante nel bene al quale appartiene senza divisione, perché non c’è ai suoi occhi peccato più sensibile del minare la castità intima della sua anima. La purezza è il suo più caro e prezioso tesoro, come il più grave male sarebbe vedere le virtù violate o provare la sporcizia velenosa del vizio.