Mercoledì 9 Settembre 2020 : Commento Isacco della Stella
« Adamo, dove sei? » (Gen 3,9). Forse ancora nell’ombra per non veder te stesso; stai cucendo insieme foglie di vanità per coprire la tua vergogna, guardando ciò che è attorno a te e ciò che è tuo. (…) Guarda dentro di te, guarda te stesso (… ).Rientra dentro di te, peccatore, torna alla tua anima. Vedi e compiangi quell’anima soggetta alla vanità, all’agitazione, che non può liberarsi dalla cattività. (…) È evidente, fratelli: viviamo al di fuori di noi, siamo dimentichi di noi, ogni volta che ci disperdiamo in sciocchezze o distrazioni, ogni volta che ci deliziamo attraverso futilità. Per questo la Sapienza ha sempre a cuore d’invitare a casa del pentimento piuttosto che a casa della baldoria, cioè di richiamare dentro di sè l’uomo che stava al di fuori di sè, dicendo: « Beati gli afflitti » e altrove: « Guai a voi che ora ridete ».
Fratelli, gemiamo al cospetto del Signore, la cui bontà porta a perdonare; rivolgiamoci a lui « con digiuni, pianti e lamenti » (Gl 2,12) affinché un giorno (…) le sue consolazioni rallegrino le nostre anime. Beati infatti gli afflitti, non perché piangono, ma perché saranno consolati. Il pianto è la via; la consolazione è la beatitudine.