Mese del Seminario
Il Sinodo dei Giovani ha a che fare con la Pastorale vocazionale?
Ovviamente sì e non solo perché… questo è il mese del Seminario, per cui i riflettori sono puntati sul tema della vocazione!
Negli scorsi mesi, durante gli incontri di presentazione del Sinodo dei Giovani nei vicariati, abbiamo incrociato più di 1500 giovani, per lo più tra i 18 e i 22 anni e, nella maggior parte dei casi, erano educatori o aiuto-catechisti inseriti nel cammino dell’Iniziazione cristiana. Guardando alle statistiche degli iscritti ai gruppi sinodali (le iscrizioni sono ancora aperte fino al 30 settembre, ultimo giorno disponibile!), vediamo che la maggior parte dei partecipanti ha tra i 20 e i 22 anni, mentre dopo i 25 c’è un crollo di presenze.
Una fotografia abbastanza attendibile di quello che accade solitamente anche nelle nostre parrocchie.
Sembra che la presenza di un giovane in parrocchia sia una sorta di “contratto a tempo determinato”, di tre – massimo cinque – anni, coincidente con il tempo dell’Università (ma con la ormai consueta pausa dell’Erasmus).
Per un giovane in molti casi essere cristiano oggi coincide con quel tempo e quello spazio limitato in cui fa l’educatore in parrocchia; passato questo tempo e uscito da questo spazio, sembra che la sua identità di credente abbia poco o nulla a che fare con la vita di tutti i giorni, il legame con la comunità si interrompa e la partecipazione alla vita liturgica (a volte comunque già laboriosa anche negli anni del servizio come educatore) scompaia.
Negli incontri spesso provocavamo i giovani facendoli riflettere proprio su questo dato e lanciando loro la sfida di non essere dei manovali, degli operai, degli esecutori nelle nostre comunità ma di prendere
il loro entusiasmo e le loro idealità di giovani al servizio della loro comunità in primis e dell’intera Chiesa di Padova. È questo il tempo giusto, ora che, su sollecitazione del vescovo Claudio, ci stiamo mettendo tutti in discussione sulla domanda che sta alla base di questo Sinodo dei Giovani: “Cosa, secondo te, vuole il Signore per la Chiesa di Padova?”.
Una domanda grossa, che interpella tutte le comunità cristiane, anche e soprattutto gli adulti e i preti, alle prese con un discernimento comunitario che sentiamo sempre più decisivo, in tante questioni. Ma la vera domanda che sta sotto e che interpella i giovani è rivolta al singolare: “Cosa, secondo te, vuole il Signore per te, per la tua vita?”. Questo è il centro della questione e siamo così giunti al nesso stretto tra Sinodo dei Giovani e Pastorale vocazionale. Questo è anche il desiderio più profondo: lo percepiamo nelle loro domande che parlano frequentemente di “Che cosa farò nella vita?” e vedono il futuro con tanta incertezza e preoccupazione.
Come san Francesco restaurando la chiesetta di san Damiano ha capito il vero senso delle parole del Cristo crocifisso – «Va’, Francesco, e ripara la mia casa» –, così anche i nostri giovani con il Sinodo dei Giovani sono sollecitati a prendersi cura in prima persona della “casa” che è la propria vita e la propria comunità cristiana. E così, come il santo di Assisi, comprenderanno anche a cosa il Signore li chiama, qual è la loro vocazione.
Per tutti noi, è il tempo di lasciarci interpellare e di provocare dalle loro riflessioni – anche dalle critiche e dal grido della loro rabbia – nella fase dei gruppi sinodali. Ma poi sarà il tempo – e lo abbiamo già detto loro – di non restare alla finestra ma di scendere e di farsi su le maniche impegnandoci tutti in prima persona, perché le nostre comunità possano essere sempre più luoghi di incontro con il Signore Gesù e spazi di fraternità tra giovani, adulti e nuove generazioni.
don Mirco Zoccarato, direttore dell’Ufficio di Pastorale dei Giovani
don Paolo Zaramella, coordinatore del Sinodo dei Giovani