Sabato 10 Luglio : Lettera della Chiesa di Smirne sul martirio di san Policarpo

Non lo confissero con i chiodi ma lo legarono. Con le mani dietro la schiena e legato, Policarpo somigliava ad un bell’ariete, scelto da un gregge numeroso, quale vittima accetta a Dio preparata per il sacrificio.

     Levando gli occhi al cielo disse: « Signore, Dio onnipotente, Padre del tuo diletto e benedetto Figlio Gesù Cristo, per mezzo del quale ti abbiamo conosciuto; Dio degli Angeli e delle Virtù, di ogni creatura e di tutta la stirpe dei giusti che vivono al tuo cospetto: io ti benedico perché mi hai stimato degno in questo giorno e in quest’ora di partecipare, con tutti i martiri, al calice del tuo Cristo. Così l’anima mia ed il mio corpo vivranno con te per sempre, per mezzo dello Spirito Santo che non può morire. Possa io oggi essere accolto con essi al tuo cospetto quale sacrificio ricco e gradito… Tu lo hai preparato e me l’hai fatto vedere in anticipo e ora l’hai adempiuto, Dio fedele e veritiero. Per questo e per tutte le cose io ti lodo, ti benedico, ti glorifico insieme con l’eterno e celeste sacerdote Gesù Cristo (Eb 4,14), tuo diletto Figlio, per mezzo del quale a te e allo Spirito Santo sia gloria ora e nei secoli futuri. Amen. »