Sabato 13 Febbraio 2021 : Commento San Beda il Venerabile

Il racconto di questo miracolo ci fa costatare le operazioni distinte della divinità e dell’umanità nella sola e medesima persona del nostro Redentore, e di conseguenza dobbiamo allontanare come cristiani e nel Cristianesimo stesso, l’errore di Eutico che osava dire che in Cristo c’era un’unica operazione. Chi infatti vede solo il sentimento di pietà che nostro Signore prova per la folla, è un sentimento di compassione tipico della natura umana. Ma chi non vede allo stesso tempo che saziare migliaia di persone con sette pani e qualche pesce è un’opera della potenza divina?

“E portarono via sette sporte di pezzi avanzati”. Questa moltitudine che ha appena mangiato e si è saziata non porta via il resto dei pani, ma li lascia raccogliere dai discepoli nelle sporte, come prima, e la circostanza spiegata alla lettera ci insegna ad essere contenti del necessario e a non voler niente di più. L’Evangelista ci fa poi conoscere il numero di coloro che si sono saziati: “Erano circa quattromila. E li congedò”. Qui notiamo che Nostro Signor Gesù Cristo non vuole mandar via nessuno a digiuno, vuole anzi dare a tutti il cibo della sua grazia.

In senso figurato, c’è differenza fra questo secondo miracolo e la prima moltiplicazione dei cinque pani e due pesci, la prima raffigura la lettera dell’Antico Testamento che era come piena della grazia spirituale del nuovo, mentre la seconda rappresenta la verità e la grazia del Nuovo Testamento comunicata con abbondanza ai fedeli. La moltitudine che secondo Matteo aspetta tre giorni la guarigione dei malati (Mt 15) rappresenta gli eletti nella fede della Santa Trinità che implorano il perdono dei peccati con preghiera perseverante, o coloro che si convertono al Signore nei pensieri, parole e opere.