Sabato 16 Novembre : San Bernardo

Per raggiungere l’umiltà non c’è nulla di più diretto e più adatto che incontrare se stessi nella verità. Basta per questo non nascondere nulla, allontanare ogni pensiero ingannevole e mettersi davanti a se stessi senza lasciarsi sviare.

Guardandosi così, alla luce della verità, l’anima non scoprirà forse che è nella “regione della dissomiglianza”? Allora, sospirando tristemente poiché non le resterà più celata la sua reale miseria, non griderà col profeta al Signore: “Nella tua verità mi hai reso umile” (Sal 119,75)? E come potrà non sentirsi penetrare dall’umiltà quando ella si conosce in tutta verità? Poiché l’anima si sente sotto il peso del peccato (…) cieca, ripiegata su se stessa, senza forza, soggetta a sbagliare molto, esposta a mille pericoli, allarmata da da mille paure, ansiosa per mille problemi, mille sospetti, preoccupata da mille necessità, con la tendenza al vizio e l’impotenza della virtù.

Potrà ancora guardare in alto e tenere alta la testa? Quando la sofferenza si fa acuta come una spina, si volgerà forse verso di lei? Voglio dire che l’anima si volgerà dal lato delle lacrime, dei pianti e gemiti, si volgerà verso il Signore e griderà con umiltà: “Pietà di me, Signore, guariscimi: contro di te ho peccato” (Sal 41,5). Appena si sarà rivolta al Signore l’anima riceverà la consolazione, poiché lui è “Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione!” (2 Co 1,3). (…) Dopo una simile esperienza, Dio si manifesta come Salvatore. (…)

Così, conoscere te stesso sarà una tappa per riconoscere Dio. Col rinnovamento della sua immagine in te, lui diventerà visibile. Infatti, col viso ormai senza maschere, rifletterai come uno specchio la gloria del Signore, sarai trasformato in quella stessa immagine, sempre più netta e chiara, secondo l’azione dello Spirito di Dio (cf. 2 Co 3,18).