Sabato 17 Luglio : Sant’Ippolito di Roma
Per farci ben capire che non è diverso da noi, ha voluto sopportare la fatica e conoscere la fame (Gv 4,6); non ha rifiutato di aver sete, si è riposato dormendo, non si è sottratto alla sofferenza, ha subito la morte ed ha chiaramente manifestato la sua risurrezione. In tutto ha offerto la sua umanità come primizia affinché tu, nella sofferenza, non ti perda di coraggio, ma, riconoscendoti uomo, attendi anche tu che il Padre ti dia quanto ha dato a lui. (…)
Grazie alla conoscenza del vero Dio, avrai un corpo immortale e incorruttibile come l’anima stessa; riceverai in eredità il Regno dei cieli perché avrai riconosciuto il Re del cielo mentre vivevi in terra. Vivrai alla presenza di Dio, “erede con Cristo” (Rom 8,17). Non sarai più dominato dai desideri, dalle sofferenze e dalle malattie, poiché sei diventato di natura divina. (…) “Cristo è Dio, al di sopra di tutto” (cfr Rom 9,5) (…) e ha dato all’uomo vecchio la perfezione dell’uomo nuovo (Col 3,9). Fin dal principio l’ha chiamato sua immagine (Gen 1,27), e con questa somiglianza ha mostrato la sua tenerezza per te. Se obbedisci ai suoi santi comandamenti, se con la bontà imiti Colui che è buono, diverrai simile a lui.