Sabato 18 Novembre : San Giovanni Cassiano

“L’afflitto e il povero lodino il tuo nome” (Sal 74,21). Di fatto, quale povertà più grande o più santa, di quella di un uomo che si sa privo di ogni mezzo e senza alcuna forza, e chiede alla generosità di altri l’aiuto di cui ogni giorno ha bisogno; che vede che la sua vita ed il suo essere sono sostenuti ad ogni istante dalla divina assistenza per cui si proclama giustamente vero mendicante del Signore e grida verso di lui tutti i giorni con voce supplichevole: “Io, da parte mia, sono povero, mendicante, ma Dio è il mio sostegno”? Così Dio stesso lo illuminerà della sua luce, per farlo salire alla scienza multiforme del suo Essere; e lo sazierà con la vista dei misteri più sublimi e più nascosti, secondo quanto dice il profeta: “I ricci trovano rifugio nelle rocce” (Sal 103,18 Vg).

Questo testo si addice bene all’idea che esprimiamo. Chiunque persevera nell’innocenza e nella semplicità non nuoce e non è a carico di nessuno. Contento della sua semplicità e di essa sola, non desidera nulla di più che un riparo che lo preservi dal divenire preda dei nemici. E’ diventato come un riccio spirituale, che trova asilo e protezione sulla roccia di cui parla il Vangelo; cioè, protetto dal ricordo della passione del Signore e dalla meditazione continua (…), sfugge a tutte le insidie e a tutti gli assalti del nemico. Sono questi ricci spirituali di cui è detto nel libro dei Proverbi: “I ricci, specie debole, fanno la tana sulle rocce” (Pr 30,26 LXX). Chi c’è infatti di meno forte di un cristiano, cosa più debole di un monaco?