Sabato 19 Novembre : Sant Ireneo di Lione
Rispondendo ai sadducei che negavano la risurrezione e perciò offendevano Dio denigrando la Legge, il Signore nostro maestro conferma la realtà della risurrezione e rende testimonianza a Dio dicendo : «Quanto poi alla risurrezione dei morti non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Giacobbe?» E aggiunge: «Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». Con queste parole mostrò che colui che aveva parlato a Mosè dal roveto dichiarando di essere il Dio dei padri, è il Dio dei vivi. Chi è il Dio dei vivi, se non l’unico Dio al di sopra del quale non c’è altro Dio? E’ lui che annunziò il profeta Daniele quando rispose a Ciro re dei Persiani(…) : « Io adoro il Signore mio Dio, perché egli è il Dio vivente » (Dan 14,25).
Colui che era adorato dai profeti come Dio vivo è il Dio dei vivi, e lo è anche il suo Verbo, che parlò a Mosè nel roveto, redarguì i sadducei, donò la risurrezione e manifestò a coloro che erano ciechi due fondamentali verità: la risurrezione e il vero Dio. Se dunque egli non è il Dio dei morti ma dei vivi, allora quei padri di cui egli si è proclamato il Signore vivono certamente in lui e non sono morti, «perché sono figli della risurrezione». Lo stesso Signore Gesù è la risurrezione, come affermò con la sua bocca: « Io sono la risurrezione e la vita » (Gv 11,25). E i padri sono i suoi figli, perché il profeta disse: « Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli » (Sal 45,17).