Sabato 27 Luglio : Beato Columba Marmion

C’è uno zelo eccessivo, sempre teso, inquieto, tormentato, agitato; nulla è mai abbastanza perfetto per le anime possedute da tale ardore. (…) [S. Benedetto] previene l’Abate con cura contro questo zelo inopportuno. “Non sia confusionario, inquieto, impaziente, ostinato, geloso, troppo supponente, ché altrimenti non avrà mai riposo”. “Nel correggere stesso, agisca con prudenza e non commetta eccessi; per paura che volendo togliere troppo la ruggine dal vaso e renderlo troppo pulito, lo rompa…” (Regola, cap. 69). Perché è amaro questo zelo? Perché è impaziente, indiscreto, e manca d’unzione.

E’ di questo zelo che parla Nostro Signore nella parabola del seminatore, quando i servi chiedono al padrone del campo di andare a raccogliere la zizzania seminata dal nemico, non pensando che rischiano di raccogliere anche il buon grano. “Vuoi che andiamo a raccoglierla?” (Mt 13,28) E’ questo lo zelo che riempiva i discepoli d’indignazione e li faceva chiedere il fuoco dal cielo sulla città della Samaria per punirla di non aver accolto il divino Maestro. “Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?” (Lc 9,54) Ma cosa risponde Cristo Gesù a questo ardore che li travolge? “Ma egli si voltò verso di loro e li sgridò. E disse: “Voi non sapete di quale spirito siete animati. Poiché il Figlio dell’uomo non è venuto per perdere le anime degli uomini, ma per salvarle”.(Lc 9,55-56 riv. 2006)