Sabato 29 Luglio : San Giovanni Damasceno

Essendo Dio vero, conoscevi, Signore, il sonno di Lazzaro e l’hai predetto ai tuoi discepoli. (…) Essendo nella carne, pur essendo senza limiti, vieni a Betania. Vero uomo, piangi su Lazzaro; Vero Dio, risusciti con la tua sola volontà, questo morto di quattro giorni. Abbi pietà di me, Signore; tante sono le mie trasgressioni. Sollevami dall’abisso dei mali, ti supplico. Verso di te ho gridato, ascoltami, Dio della mia salvezza.

Piangendo sul tuo amico, nella tua compassione hai messo fine alle lacrime di Marta, e con la tua Passione volontaria, hai asciugato le lacrime su ogni volto del tuo popolo (Is 25, 8). « Benedetto il Signore, Dio dei padri nostri » (Esd 7,27). Custode della vita, hai chiamato un morto come se stesse dormendo. Con una parola, hai strappato il ventre degli inferi e hai risuscitato colui che si mise a cantare: « Benedetto il Signore, Dio dei padri nostri ». Rialza anche me, che sono strangolato dai legami dei miei peccati, affinché possa cantare: « Benedetto il Signore, Dio dei padri nostri ». (…)

Come segno di riconoscenza, Maria ti porta, Signore, un vaso di mirra, come fosse dovuto per suo fratello (Gv 12,3), e lei ti canta nei secoli. In quanto mortale, invochi il Padre; in quanto Dio, svegli Lazzaro. Per questo ti cantiamo, o Cristo, nei secoli dei secoli. (…) Svegli Lazzaro, un morto di quattro giorni; lo fai risorgere dal sepolcro, designandolo così testimone veritiero della tua risurrezione il terzo giorno. Cammini, piangi, parli, mio Salvatore, mostrando la tua natura umana; ma svegliando Lazzaro, riveli la tua natura divina. In modo indicibile, Signore, mio Salvatore, secondo le tue due nature, sovranamente, hai compiuto la mia salvezza.