Sabato 3 Luglio : San Pietro Crisologo
Perché Tommaso cerca prove per credere? … Sarebbe piaciuto, fratelli, alla vostra carità che dopo la risurrezione del Signore non ci fosse più nessuno nel dubbio. Invece Tommaso portava l’incertezza non soltanto del suo cuore, ma anche quella di tutti gli uomini. E siccome doveva predicare la risurrezione alle nazioni, cercava, da scrupoloso indagatore, su cosa avrebbe fondato un mistero che richiede tanta fede. E il Signore mostrò a tutti gli apostoli ciò che Tommaso aveva domandato così tardi. “Gesù venne e mostrò loro le mani e il costato” Gv 20,19-20). Infatti i discepoli avrebbero potuto credere un fantasma colui che entrava, mentre erano chiuse le porte, se non avesse mostrato loro che era proprio lui, poiché le sue ferite erano il segno della Passione.
Poi venne da Tommaso e gli disse: “Metti la tua mano nel mio costato e non essere più incredulo ma credente. Queste ferite che apri di nuovo, e hanno già sparso l’acqua del battesimo e il sangue del riscatto, lascino scorrere la fede nell’universo intero” (Gv 19,34). Tommaso rispose: “Mio Signore e mio Dio!” Vengano gli eretici e ascoltino e, come dice il Signore, non siano più increduli ma credenti. Tommaso manifesta e proclama che lì non c’è soltanto un corpo umano, ma pure che, per la Passione del suo corpo di carne, il Cristo è Dio e Signore. È veramente Dio chi vive dopo essere morto e risorge dopo essere stato colpito.