Sabato 6 Marzo 2021 : Commento Beato Columba Marmion
Guardate il figlio prodigo al ritorno alla casa paterna. Ce lo immaginiamo, una volta tornato, prendere atteggiamenti incuranti e modi disimpegnati, come se fosse sempre stato fedele? Certo, no! Mi direte: “Non gli ha tutto perdonato suo padre?” Certamente, il padre lo ha ricevuto a braccia aperte; non gli ha detto: “Sei un miserabile”, no, l’ha stretto al cuore. E il ritorno del figlio procura al padre tale gioia che prepara per il pentito una grande festa. Tutto è dimenticato, tutto è perdonato. Il comportamento del padre del prodigo è l’immagine della misericordia del Padre nostro celeste.
Ma lui, il figlio perdonato, mantiene i sentimenti e l’attitudine che aveva quando si è gettato ai piedi del padre: “Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.” Siamo certi che, durante tutte le feste con cui si celebrava il suo ritorno, erano queste le disposizioni nella sua anima. E se più tardi il pentimento è diventato meno intenso, mai del tutto però se n’è andato, nemmeno dopo che il figlio ebbe ripreso per sempre il posto nella casa paterna che aveva una volta. Quante volte avrà detto al padre: “Lo so, voi mi avete perdonato tutto, ma il mio cuore non cesserà di ripetere con gratitudine quanto si pente di avervi offeso, quanto vuol riscattare con più grande fedeltà le ore perdute e l’avervi dimenticato”.
Questo deve essere il sentimento dell’anima che ha offeso Dio (…). Il pentimento del cuore rende l’anima ferma nell’orrore del male e l’amore per Dio.