Venerdì 10 Settembre : Sant’Agostino
E quindi con tenerezza e prudenza si deve stare attenti che se l’emergenza costringerà a riprendere o rimproverare qualcuno, per prima cosa riflettiamo se è un vizio che non abbiamo mai avuto o che ce ne siamo liberati. E se non l’abbiamo mai avuto, riflettiamo che anche noi siamo uomini e avremmo potuto averlo; se invece l’abbiamo avuto e non l’abbiamo più, la comune debolezza renda attenta la memoria in modo che non l’odio ma la compassione preceda la correzione o il rimprovero, sicché, sia che contribuiscano al suo ravvedimento sia alla sua ostinazione, giacché il risultato è incerto, noi tuttavia siamo tranquilli sulla sincerità del nostro giudizio. Se poi riflettendo riscontreremo che anche noi ci troviamo in quel vizio, in cui si trova colui che ci apprestavamo a riprendere, non riprendiamolo e non rimproveriamolo, ma proviamo insieme dolore e invitiamolo non ad ascoltarci ma a tentare insieme di migliorarci.