Venerdì 14 Giugno : San Nerses Snorhali

Doppiamente colpito
dalle frecce mortifere del Maligno,
grido come il paralitico:
“Metti rimedio alla ferita profonda dell’anima mia”.

Togli dagli occhi del mio spirito la polvere dei vizi,
quella interiore e quella esteriore,
affinché io veda chiaramente in cielo
il volto dell’Archetipo.

E invece di ascoltare la parola comune
nel ricettacolo dell’udito,
imprimi in esso la parola della santa Scrittura,
del Testamento dove parla Dio.

Metti una sentinella vicino alle mie labbra,
affinché non parli a detrimento dell’anima,
ma prenda la parola sempre secondo la tua volontà,
a edificazione e profitto di chi ascolta.

Accorda alle mie mani in azione la grazia
di compiere il bene duraturo;
di non praticare i piaceri,
le cose sensibili, nocive.

£ se i sensi fossero sul punto di scivolare e scandalizzare,
fa’ che imiti, secondo il comandamento,
chi ha preferito sacrificarsi
per non subire totalmente la punizione.

Dirigi la mia anima verso il cielo,
e consolidala sulla Roccia incrollabile,
affinché il mio essere non sia mai
un’occasione per cadere nel fuoco.