Venerdì 14 Luglio : San Giovanni Maria Vianney

“Chi persevererà sino alla fine sarà salvato” (Mt 10,22). Ci dice il Salvatore del mondo che chi combatterà e persevererà fino alla fine dei suoi giorni, senza esser stato vinto, o che, dopo esser caduto si è rialzato e persevera, sarà incoronato, cioè salvato: fratelli, sono parole che dovrebbero farci tremare e colmare di paura, se consideriamo da una parte i pericoli ai quali siamo esposti, e dall’altra la nostra debolezza e il numero dei nemici che ci circondano. (…)

Ma, mi direte, cosa è perseverare? Ecco, amico mio! E’ essere pronti a sacrificare tutto: i propri beni, la volontà, la libertà e la vita stessa, piuttosto che dispiacere a Dio. Mi direte ancora: cosa è non perseverare? Ecco! E’ ricadere nei peccati che abbiamo già confessati, seguire le cattive compagnie che ci hanno portati al peccato che è il più grande di tutti i mali, perché ci fa perdere Dio. (…) Ahimè! Fratelli miei, se tutti i santi hanno tremato l’intera vita per paura di non perseverare, che sarà di noi, senza virtù, quasi senza fiducia in Dio, per natura carichi di peccati, se non stiamo attenti a non lasciarci irretire dal demonio; noi che camminiamo come ciechi in mezzo ai più grandi pericoli e dormiamo tranquillamente in mezzo ai nemici più accaniti a farvi perdere!

Ma, mi direte, che occorre dunque fare per non soccombere? Amico mio, ecco: occorre fuggire le occasioni che ci hanno fatto cadere altre volte; ricorrere senza smettere mai alla preghiera, e infine, frequentare spesso e degnamente i sacramenti; se fate così, se seguite questa via, siete certi di perseverare; ma se non prendete queste precauzioni, invano farete e prenderete le vostre misure, non eviterete di perdervi!