Venerdì 2 Aprile 2021 : Commento Sant’Antonio di Padova
“Le sue mani – che secondo la sposa del Cantico – sono anelli d’oro, incastonati di gemme di Tarsis” (Ct 5,14) furono trapassate dai chiodi. I piedi, ai quali il mare si offrì perché vi camminasse sopra, sono inchiodati alla croce. Il suo volto, che è come il sole a mezzodì, si coprì del pallore della morte. Gli amatissimi occhi, ai quali nessuna creatura è invisibile, furono chiusi dalla morte. Ci può essere dolore così grande quanto il mio? In mezzo a tutto ciò, venne in aiuto solo il Padre, nelle cui mani egli affidò lo spirito dicendo: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46). E detto questo, chinando il capo – lui che non aveva dove posare il capo (Mt 8,20) – spirò. (…)
Preghiamo, fratelli prediletti, e chiediamo con insistenza e pietà al Signore Gesù Cristo che ha ridato la vista al cieco nato e a Tobia, di illuminare la nostra anima con la fede nell’incarnazione e l’amarezza della Passione, affinché meritiamo di contemplare lo stesso Figlio di Dio, Luce nato da Luce, nello splendore dei santi, nel chiarore degli angeli. Venga in nostro aiuto colui che vive e regna col Padre e lo Spirito nei secoli dei secoli.