Venerdì 2 Luglio : San Francesco d’Assisi
Se un fratello, istigato da un nemico, commette un grave peccato, sarà obbligato per obbedienza a ricorrere al suo responsabile. I fratelli a conoscenza del suo errore non gli faranno né affronto né rimprovero; al contrario gli testimonieranno molta bontà e con cura nasconderanno il peccato del loro fratello, poiché “non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati” (Mt 9,12). … E il suo superiore agirà nei suoi confronti con la bontà che desidererebbe se fosse lui stesso in una simile situazione.
Se un fratello cade in un peccato veniale, si confesserà da uno dei suoi fratelli sacerdoti. Se non c’è un sacerdote, si confesserà da suo fratello, in attesa di trovare un sacerdote per assolverlo canonicamente. I fratelli non potranno aggiungere altra penitenza che questa: “Va’, e non peccare più!” (Gv 8,11)