Venerdì 2 Ottobre 2020 : Commento Catechismo della Chiesa cattolica

Dall’incarnazione all’ascensione, la vita del Verbo incarnato è circondata dall’adorazione e dal servizio degli angeli… Il loro canto di lode alla nascita di Cristo non ha cessato di risuonare nella lode della Chiesa: « Gloria a Dio… » (Lc 2,14). Essi proteggono l’infanzia di Gesù, servono Gesù nel deserto, lo confortano durante l’agonia, quando egli avrebbe potuto da loro essere salvato dalla mano dei nemici. Sono ancora gli angeli che “evangelizzano” (Lc 2,10) la Buona Novella dell’incarnazione e della risurrezione di Cristo. Al ritorno di Cristo, che essi annunziano, saranno là, al servizio del suo giudizio.

Allo stesso modo tutta la vita della Chiesa beneficia dell’aiuto misterioso e potente degli angeli. Nella liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo (Is 6,6); invoca la loro assistenza (così nella liturgia dei defunti, o ancora nell’« Inno dei cherubini » della liturgia bizantina), e celebra la memoria di alcuni angeli in particolare (san Michele, san Gabriele, san Raffaele, gli angeli custodi).

Dal suo inizio fino all’ora della morte la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione. « Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita » (San Basilio). Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini, uniti in Dio.

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“l’Inno Cherubico” (Offertorio della Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo)

Noi che misticamente raffiguriamo i Cherubini, e alla Trinità vivificante cantiamo l’inno trisagio, deponiamo ogni mondana preoccupazione, affinché possiamo accogliere il Re dell’universo, scortato invisibilmente dalle angeliche schiere. Alleluia