Venerdì 24 Settembre : Giuliana di Norwich
In questa semplice parola: “peccato” nostro Signore ha mostrato al mio spirito tutto ciò che non è buono: il disprezzo ignobile e le tribolazioni estreme che ha sofferto per noi, durante la sua vita e la sua morte; tutte le sofferenze e i dolori, nel corpo e nell’anima, di tutte le creature. (…) Contemplavo tutte le sofferenze che sono state e che saranno, ed ho capito che la Passione di Cristo è stata la più grande, la più dolorosa e le supera tutte. (…) Ma non ho visto il peccato. So infatti, per fede, che esso non ha né sostanza né alcun modo di essere; non lo si potrebbe riconoscere se non per la sofferenza che procura. Ho capito che questa sofferenza è per un periodo; ci purifica; ci conduce a conoscere noi stessi e a gridare misericordia. La Passione di nostro Signore ci fortifica contro il peccato e la sofferenza: questa è la sua volontà. Nel suo tenero amore verso tutti coloro che saranno salvati, il nostro buon Signore li riconforta prontamente e amabilmente, come se dicesse loro: “E’ vero che il peccato è causa di tutti questi dolori, ma tutto finirà bene: ogni cosa, qualunque sia, finirà bene”. Queste parole, me le ha dette molto teneramente, senza il minimo biasimo. (…)
In queste parole, ho visto un mistero profondo e meraviglioso nascosto in Dio. Questo mistero, ce lo rivelerà e farà conoscere pienamente in cielo. Quando lo conosceremo, vedremo in tutta verità per quale ragione egli ha permesso la venuta del peccato nel mondo. E vedendo, ci rallegreremo per l’eternità.