Venerdì 25 Febbraio : San Giacomo di Saroug

“Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” dice Dio (Gen 1,26). Un semplice comandamento aveva fatto sorgere gli altri esseri della creazione: “Sia la luce!” o “Sia il firmamento!” Questa volta invece, Dio non dice “Siano gli uomini”, ma dice: “Facciamo l’uomo”. Infatti riteneva conveniente che fosse plasmata dalle proprie mani questa sua immagine, superiore ad ogni altra creatura. Questa opera gli era particolarmente vicina; l’amava di un grande amore… Adamo è l’immagine di Dio perché porta l’impronta del Figlio Unigenito…

In certo modo, Adamo è stato creato allo stesso tempo uno e duplice; Eva si trovava nascosta in lui. Prima ancora che esistessero, l’umanità era destinata al matrimonio, che li avrebbe ricondotti, uomo e donna, a un solo corpo, come era in principio. Nessun litigio, nessuna discordia doveva sorgere fra loro. Avrebbero avuto un solo pensiero, una sola volontà… Il Signore ha plasmato Adamo con polvere e acqua; dalla carne, dalle ossa e dal sangue di Adamo ha tratto Eva. Il torpore del primo uomo anticipava i misteri della crocifissione. Il costato aperto, era il colpo di lancia portato al Figlio Unigenito; il sonno, la morte di croce; il sangue e l’acqua, la fecondità del battesimo (Gv 19,34)… L’acqua e il sangue però che sgorgarono dal fianco del Salvatore sono all’origine del mondo secondo lo Spirito.

Adamo non ha sofferto per il prelievo fatto nella sua carne; ciò che gli era stato rubato, gli è stato reso, trasfigurato dalla bellezza. Il soffio dei venti, il mormorio degli alberi, il canto degli uccelli chiamavano i fidanzati: “Alzatevi, avete dormito abbastanza! Vi aspetta la festa nuziale” … Accanto a lui, Adamo vide Eva, che era sua carne e sue ossa, sua figlia, sua sorella, sua sposa. Si alzarono, avvolti di un vestito di luce, nel giorno che sorrideva loro. Erano nel Paradiso.