Venerdì 28 Aprile : San Giovanni Maria Vianney

Fratelli miei, se consideriamo tutto ciò che Dio ha fatto: il cielo e la terra, il bell’ordine che regna nel vasto universo, tutto ci rivela una potenza infinita che ha creato tutto, una sapienza ammirabile che governa tutto, una bontà suprema che provvede a tutto con la stessa facilità che se si occupasse di un solo essere: prodigi simili non possono che riempirci di stupore e ammirazione.

Ma se parliamo del sacramento adorabile dell’Eucaristia, possiamo dire che è qui il prodigio dell’amore di Dio per noi; è qui che la sua potenza, la sua grazia e la sua bontà si manifestano in modo straordinario. Possiamo dire in verità che è qui il pane disceso dal cielo, il pane degli angeli, che ci è dato in cibo per le nostre anime. E’ questo pane dei forti che ci consola e addolcisce le pene. E’ veramente “il pane dei viandanti”; diciamo meglio, fratelli miei, è la chiave che ci ha aperto il cielo.

“Chi mi riceverà, dice il Salvatore, avrà la vita eterna; chi non mi riceverà, morirà. Chi avrà mangiato a questo sacro banchetto, dice il Salvatore, farà nascere in sé una sorgente che sgorgherà fino alla vita eterna” (cf. Gv 6, 53-54).