Venerdì 29 Settembre : San Cirillo di Gerusalemme
E allora come mai, si dirà, è scritto: “Gli angeli dei piccoli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Mt 18,10)? Gli angeli vedono Dio, non come egli è, ma – loro pure – secondo quanto possono comprenderlo. Poiché Gesù stesso dice: “Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre” (Gv 6,46). Gli angeli quindi vedono Dio secondo la loro capacità, gli arcangeli come possono; i Troni e le Dominazioni meglio che le prime categorie, ma restano al di sotto della conoscenza adeguata all’oggetto. Può vedere come si conviene solo il Figlio e lo Spirito Santo. Infatti quest’ultimo “scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1 Co 2,10). Perciò, contemporaneamente l’unigenito Figlio e lo Spirito Santo conoscono il Padre adeguatamente, – poiché “nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare” (Mt 11,27) -, il Figlio vede Dio e lo rivela con lo Spirito e per mezzo dello Spirito Santo ad ognuno secondo la sua capacità. (…)
Quindi, poiché gli angeli lo ignorano – l’abbiamo detto infatti, l’unigenito, a ciascuno secondo le sue possibilità, rivela con lo Spirito e per lo Spirito Santo -, nessuno arrossisca di confessare la propria ignoranza.