Venerdì 4 Agosto : San Gregorio Magno

” Vanno a tastoni per le tenebre, senza luce” (Gb 12,25). Poiché agitarsi fra tanti miracoli evidenti è andare a tastoni come nelle tenebre: è toccare e non vedere. Ma ogni uomo che va all’avventura è tirato ora di qua e ora di là. Così, ora si mostravano credenti: “Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla” (Gv 9,33); ora dicevano che quest’uomo non veniva da Dio, con queste parole dentro di sé: “Non è egli forse il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria ei suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi?” (Mt 13, 55)

Perciò è giusto aggiungere: “E li farà andare all’avventura come ubriachi” (Gb 12,25 Vg). Vedevano infatti che risuscitava i morti e tuttavia era mortale. Chi fra loro non avrebbe creduto Dio uno che vedevano risuscitare un morto (cfr. Lc 7,14)? Ma anche, era mortale, lo vedevano coi loro occhi, ed il loro intimo rifiutava di crederlo immortale, Dio. Quindi, manifestandosi al loro sguardo capace di fare opera divina e di soffrire la condizione umana, Dio onnipotente li ha fatti andare all’avventura, come degli ubriachi, affinché il loro orgoglio, che davanti al mistero dell’incarnazione ha preferito la convinzione intima alla fedeltà, si levi contro la sua umanità e nello stesso tempo si stupisca nell’intimo davanti alla luce risplendente della sua divinità.