Venerdì 4 Dicembre 2020 : Commento Sant’Anselmo d’Aosta
O mio cuore, di’ ora con tutto te stesso, di’ ora a Dio: «Cerco il tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco» (Sal 26,8). Orsù dunque, Signore Dio mio, insegna al mio cuore dove e come cercarti; dove e come trovarti. Signore, se tu non sei qui, dove ti cercherò? Se poi sei dappertutto, perché mai non ti vedo? Ma tu certo abiti in una luce inaccessibile. E dov’è la luce inaccessibile, o come mi accosterò ad essa? Chi mi condurrà, chi mi guiderà ad essa sì che in essa possa vederti? Inoltre con quali segni, con quale volto ti cercherò? O Signore Dio mio, mai ti vidi, non conosco il tuo volto. Che cosa farà, o altissimo Signore, questo esule, che è così distante da te, ma che ti appartiene? Che cosa farà il tuo servo tormentato dall’amore per te e gettato lontano dal tuo volto? Anela a vederti e il tuo volto gli è troppo lontano. Desidera avvicinarti ma la tua abitazione è inaccessibile. Brama trovarti e non conosce la tua dimora. Si impegna a cercarti e non conosce il tuo volto.
Signore, tu sei il mio Dio, tu sei il mio Signore e non ti ho mai visto. Tu mi hai creato e ricreato, mi hai donato tutti i beni, e ancora non ti conosco. Sono stato creato per vederti e ancora non ho fatto ciò per cui sono stato creato… Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri cercandoti, che io ti trovi amandoti e ti ami trovandoti.