Venerdì 4 Ottobre : San Giovanni Paolo II

Il nostro tempo è drammatico e insieme affascinante. Mentre da un lato gli uomini sembrano rincorrere la prosperità materiale e immergersi sempre più nel materialismo consumistico, dall’altro si manifestano l angosciosa ricerca di significato, il bisogno di interiorità, il desiderio di apprendere nuove forme e modi di concentrazione e di preghiera. Non solo nelle culture impregnate di religiosità. ma anche nelle società secolarizzate è ricercata la dimensione spirituale della vita come antidoto alla disumanizzazione. (…) La chiesa ha un immenso patrimonio spirituale da offrire all’umanità in Cristo che si proclama «la via, la verità e la vita». (Gv 14,6) (…)

La Chiesa deve essere fedele a Cristo, di cui è il corpo e continua la missione. È necessario che essa «segua la stessa strada seguita da Cristo, la strada della povertà, dell’obbedienza, del servizio e del sacrificio di sé fino alla morte, da cui poi risorgendo uscì vincitore» (Vaticano II, AG 5). La Chiesa, quindi, ha il dovere di fare di tutto per svolgere la sua missione nel mondo e raggiungere tutti i popoli; e ne ha anche il diritto, che le e stato dato da Dio per l’attuazione del suo piano. La libertà religiosa, talvolta ancora limitata o coartata, è la premessa e la garanzia di tutte le libertà che assicurano il bene comune delle persone e dei popoli. È da auspicare che l’autentica libertà religiosa sia concessa a tutti in ogni luogo… Si tratta di un diritto inalienabile di ogni persona umana.

D’altra parte, la Chiesa si rivolge all’uomo nel pieno rispetto della sua libertà: la missione non coarta la libertà, ma piuttosto la favorisce. La Chiesa propone, non impone nulla: rispetta le persone e le culture, e si ferma davanti al sacrario della coscienza. A coloro che si oppongono con i più vari pretesti all’attività missionaria la chiesa ripete: Aprite le porte a Cristo!