Venerdì 9 Luglio : San Giovanni XXIII
L’ho accennato in queste pagine: se un giorno mi succederà una grande tribolazione, occorrerà accoglierla; e se essa si farà aspettare ancora un po’, dovrò continuare ad abbeverarmi del sangue di Gesù con il corteo di tribolazioni piccole o grandi di cui la bontà del Signore vorrà circondarlo. Sono sempre stato impressionato, e ancora oggi lo sono, da questo piccolo salmo 130 che dice: « Signore non si inorgoglisce il mio cuore, e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l’anima mia» Oh! quanto amo queste parole! Ma se dovessi turbarmi verso la fine della mia vita, mio Signore Gesù, mi rafforzerai nella tribolazione. Il tuo sangue, il tuo sangue che continuerò a bere al tuo calice, cioè al tuo cuore, sarà per me il pegno della salvezza e della gioia eterna. «Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria» (2 Cor 4,17).