Viaggio Apostolico in Portogallo: Incontro con i volontari della GMG presso il Passeio marítimo di Algés (6 agosto 2023)
Cari amici, buongiorno! E grazie!
Grazie al Patriarca di Lisbona per le sue parole, a Mons. Aguiar e a tutti voi per aver lavorato tanto e tanto bene: avete reso possibili queste giornate indimenticabili! Avete faticato per mesi, in modo nascosto, senza clamore e senza le luci della ribalta, perché tutti potessimo trovarci qui a cantare insieme: «Gesù vive e non ci lascia soli: non smetteremo più di amare». Non solo: siete stati d’esempio perché avete fatto squadra nel lavorare insieme! Ma il vostro, più che un lavoro, è stato un servizio, grazie!
Lo stesso servizio che ha reso la Vergine Maria, che «si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39) per andare a servire la cugina Elisabetta, sentendo l’urgenza di condividere la gioia nel servizio. Condividere la gioia e il servizio, la gioia nel servizio. Pensiamo a Zaccheo, che salì su un albero per vedere Gesù, e scese in fretta. Qualcosa lo aveva toccato, voleva incontrare Gesù e accoglierlo a casa sua (cfr Lc 19,6); pensiamo alle donne e ai discepoli, che a Pasqua corrono avanti e indietro dalla tomba al cenacolo per annunciare che Cristo è Risorto (cfr Gv 20,1-18). Chi ama non sta con le mani in mano, chi ama serve, chi ama corre a servire, corre a impegnarsi nel servizio agli altri. E voi avete corso, avete corso parecchio, in questi mesi! Io ho potuto vedere solo il momento finale, in questi giorni, osservarvi mentre rispondevate a mille bisogni, a volte con il volto segnato dalla stanchezza, altre volte un po’ sopraffatti dalle urgenze del momento, ma sempre ho notato una cosa: che avevate gli occhi luminosi, luminosi per la gioia del servizio, grazie!
Voi avete reso possibile questo incontro mondiale della gioventù, avete fatto cose grandi nei gesti più piccoli, come la bottiglietta d’acqua offerta a uno sconosciuto, e questo crea amicizia. Avete corso tanto, non però con la corsa frenetica e senza meta che a volte è quella del nostro mondo, no, voi avete corso in un altro modo: avete fatto una corsa che porta incontro agli altri per servirli in nome di Gesù. Voi siete venuti a Lisbona per servire e non per essere serviti, grazie, molte grazie!
E ora vorrei farvi io da amplificatore, perché risuoni quanto ci hanno detto le testimonianze, le testimonianze di Chiara, Francisco e Filipe: tutti e tre ci hanno parlato di un incontro speciale con Gesù. Ci hanno ricordato che l’incontro più bello, il motore di tutti gli altri, quello che fa camminare sul serio, che fa andare avanti la vita, è con Gesù. È l’incontro più importante della nostra vita. Rinnovare ogni giorno l’incontro personale con Gesù è il cuore della vita cristiana. E bisogna rinnovarlo ogni giorno per mantenerlo fresco, non solo nella testa ma anche nel cuore. Abbiamo sperimentato che un piccolo “sì” a Gesù può cambiare la vita. Ma anche i “sì” detti agli altri fanno bene, quando sono per il servizio. Voi, nel momento della stanchezza, vi siete fatti coraggio e siete andati avanti dicendo “sì” per servire gli altri. Grazie per questo.
E tu, Francisco, hai detto che qui hai trovato qualcosa di cui avevi bisogno e che però nemmeno cercavi. Camminando, lavorando e pregando con gli altri hai capito che non potevi lasciarti imprigionare dal disordine, dai “letti sfatti” del passato, né vivere con il cuore tormentato dai sensi di incompiutezza, ma che, con l’aiuto di Gesù e dei fratelli, ti veniva data l’occasione per riordinare “la stanza della vita”. È bello questo: questa Giornata serve, aiuta tanto a fare ordine nella vita. Ma perché? Grazie alla Giornata? No, grazie a Gesù, che è qui in mezzo a noi e si mostra a noi. Per mettere ordine nella nostra vita non servono le cose, non servono le distrazioni, non serve il denaro. È necessario dilatare il cuore. E se voi allargate il cuore metterete ordine nella vostra vita. Non abbiate paura: dilatate il vostro cuore!
E infine tu, Filipe, tra le tante cose belle che hai condiviso ne hai detta una che voglio sottolineare: hai detto che hai vissuto qui un doppio incontro, un incontro con Gesù e un incontro con gli altri. Incontrarti con Gesù e incontrarti con gli altri. Questo è molto importante: l’incontro con Gesù è un momento personale, unico, che si può descrivere e raccontare solo fino a un certo punto, però arriva sempre grazie a un cammino fatto con gli altri, fatto per mezzo dell’intercessione degli altri. Incontrare Gesù e incontrarlo nel servizio agli altri.
Amici, alla fine vorrei lasciarvi un’immagine. Come molti di voi sanno, a nord di Lisbona c’è una località, Nazaré, dove si possono ammirare delle onde che arrivano fino a trenta metri di altezza e sono un’attrazione mondiale, specialmente per i surfisti che le cavalcano. In questi giorni anche voi avete affrontato una vera e propria ondata: non di acqua, ma di giovani, giovani come voi, che si sono riversati in questa città. Però, con l’aiuto di Dio, con tanta generosità e sostenendovi a vicenda, avete cavalcato questa grande onda. Voi avete cavalcato questa grande onda: siete proprio coraggiosi! Grazie, obrigado! Voglio dirvi: continuate così, continuate a cavalcare le onde dell’amore, le onde della carità, siate surfisti dell’amore! E questo è il compito che vi affido in questo momento: che il servizio che avete fatto in questa Giornata Mondiale della Gioventù sia la prima di tante onde di bene; ogni volta sarete portati più in alto, più vicini a Dio, e ciò vi permetterà di vedere da una prospettiva migliore la vostra strada.
Ancora grazie, a tutti. Buon cammino! E, mi raccomando, continuate a pregare per me! Grazie!